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Giro del Salento - Puglia - in bicicletta dal 04 al 13 maggio 2013 |
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Il toponimo Salento ha origini incerte. Secondo un leggenda deriva dal nome del Re Sale, un mitico re dei Messapi. Da un punto di vista geografico, la penisola ha una configurazione pianeggiante in cui si distinguono pochi rilievi collinari nella parte settentrionale (basse Murge) e in quella meridionale (Serre salentine). L’ideale, quindi, per farci una bella pedalata, immersi in un paesaggio che presenta molti elementi caratteristici. L'agro salentino è quasi ovunque coltivato, e la vegetazione arborea è per lo più costituita da distese di ulivi secolari, dai tronchi contorti e di grandi dimensioni. La proprietà terriera è generalmente suddivisa in piccoli appezzamenti, separati dai tipici muretti a secco. La pietra è da sempre utilizzata anche per realizzare diverse costruzioni a secco, utilizzate dai contadini per riposare o per riporvi gli attrezzi da lavoro. Tali costruzioni (definite a seconda delle zone furnieḍḍi, pajare, ecc.) sono più simili ai nuraghi sardi che ai trulli pugliesi. In un paesaggio orograficamente poco caratterizzato, i paesi e le loro abitazioni bianco intenso spiccano rispetto alla campagna, dominata dal colore rossiccio di un terreno dove è alta la presenza di ferro. Oltre che dai già citati ulivi secolari che caratterizzano il territorio, la vegetazione è costituita anche dal fico d'India, che cresce spontaneamente sia all'interno sia lungo la costa, e dal mandorlo, che inizia a fiorire già a metà gennaio. Lungo le coste di entrambi i mari, i centri abitati non sono numerosi; è però possibile ammirare le numerose ed antiche torri costiere di avvistamento, di forma quadrangolare o circolare, costruite nel corso dei secoli per difendersi dall'arrivo delle orde piratesche.
04 maggio 2013 - Pordenone÷Alberobello Il gruppo sarà trasferito al mattino presto con pullman Gt all’aeroporto di Venezia, da cui con volo diretta raggiungerà l’aeroporto di Bari. Un pullman provvedrà al trasferimento dall’aeroporto all’hotel di Alberobello, dove giungeremo in mattinata. Avremo così buona parte della giornata a disposizione per la visita della città, celebre per i suoi trulli, che dal 1996 sono patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. La storia di questi edifici molto particolari è legata a un editto del Regno di Napoli che nel XV secolo sottoponeva ad un tributo ogni nuovo insediamento urbano. I conti di Conversano, proprietari del territorio su cui sorge oggi Alberobello, imposero allora ai contadini di edificare a secco le loro abitazioni, senza cioè utilizzare malta, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie, di facile demolizione. Dovendo quindi utilizzare soltanto pietre, i contadini trovarono nella forma rotonda con tetto a cupola autoportante, composto di cerchi di pietre sovrapposti, la configurazione più semplice e solida.
05 maggio 2013 - Alberobello÷Ostuni - Km 41 circa Seguendo strade secondarie punteremo verso Ostuni, passando per caratteristici paesini. Il primo è Locorotondo, inserito nel circuito de I borghi più belli d'Italia. È uno dei maggiori centri turistici della Valle d'Itria e, tra le altre cose, è divenuto famoso per il Locorotondo D.O.C., un buon vino bianco. Segue poi Cisternino, anch’esso inserito nel circuito de i Borghi più belli d’Italia, con un centro storico caratterizzato da architettura spontanea, ma anche da notevoli palazzi. In breve giungeremo in vista dei tre colli ove è ubicata Ostuni, detta anche Città Bianca per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente.
6 maggio 2013 - visita guidata di Ostuni La mattinata sarà dedicata alla visita guidata della città, la restante parte della giornata sarà libera per attività autonome. Grosso borgo che occupa tre colline, Ostuni ha conservato la cinta di mura di epoca aragonese intorno alla città vecchia. Degne di nota sono la bella cattedrale e la chiesa di S. Vito (detta anche S. Maria Maddalena dei Pazzi), che ospita un piccolo museo archeologico dove si trova esposto il calco di Delia, giovane donna vissuta 25 000 anni fa.
7 maggio 2013 - Ostuni÷Porto Cesareo - Km 86 circa Non spaventatevi dei chilometri e guardate il profilo altimetrico, la discesa è prevalente. Questa tappa ci porterà dall’ Adriatico allo Ionio, sempre seguendo prevalentemente strade secondarie. Anche in questa tappa i centri degni di nota non mancano, come Ceglie Messapica, uno dei centri più grandi della provincia di Brindisi e una delle città più antiche della Puglia, fondata attorno al XV secolo. Francavilla Fontana è un importante centro agricolo, artigianale, industriale (piccole e medie imprese) e commerciale, è sede della Fiera Nazionale dell'Ascensione, terzo polo fieristico regionale dopo Bari e Foggia. Manduria, situata nel Salento settentrionale, è equidistante da Taranto, Lecce e Brindisi. Da questo scaturisce il motto cittadino "Il Salento ha un Cuore". Manduria è nota anche come "Città dei Messapi" (un'antica popolazione italica stanziatasi nella Messapia, in un territorio corrispondente alla Murgia) e del "Primitivo", un vitigno rosso italiano. Raggiungeremo poi Porto Cesareo, meta della giornata. Importante località turistica del Salento, Porto Cesareo è sede dell'Area Marina Protetta e della Riserva Naturale Orientata Regionale Palude del Conte e Duna Costiera. Il suo litorale è caratterizzato da tratti di baie e lagune con immense distese di sabbia dorata, limitate verso terra da un cordone dunale, bellissimo esempio di macchia mediterranea i cui esemplari arborei sono definite tra i più belli d’Italia ed inseriti negli habitat prioritari dell’U.E.
8 maggio 2013 - Porto Cesareo÷Gallipoli - Km 32 circa Tappa volutamente breve per consentire la visita di Gallipoli e/o per un bagno sulle sue acque cristalline. La pedalata si svolge lungo la costa, attraversando centri abitati dedicati al turismo e incontrando sovente le torri di guardia che per secoli servirono a contrastare le incursioni piratesche e non solo. Gallipoli è uno dei gioielli del Salento. Nell’incantevole porticciolo si erge un castello dotato di un impressionante mastio (XVI sec.). Rannicchiato su un’isola, il centro storico si è sviluppato intorno alla cattedrale di S. Agata. Il Frantoio Ipogeo (cantine di palazzo Granafei) evoca la storia della produzione di olio d’oliva che fece la ricchezza della città.
9 maggio 2013 - Gallipoli÷S.Maria di Leuca - Km 50 circa Sempre seguendo la costa, punteremo alla parte più meridionale del tacco d’Italia, sempre incontrando innumerevoli torri di avvistamento come Torre Suda, Torre S.Giovanni, Torre Mozza ecc. Per erigere un gran numero di torri, e quindi superare il problema economico che ne derivava, gli spagnoli riconobbero, a quanti si fossero impegnati a costruirne una, il titolo di «capitano di torre», frequentemente accompagnato dal diritto di riscuotere dazi. Ovviamente i tempi di realizzazione dovevano essere brevi, così non mancò qualche furbacchione che penso di impastare la malta con l’acqua marina, che in tempi rapidissimi portava alla disgregazione della stessa. Ecco spiegato il nome di Torre Mozza, crollò immediatamente dopo la fine dei lavori. La leggenda narra che Santa Maria di Leuca (o forse Porto Badisco) sarebbe stata il primo approdo di Enea. Successivamente sarebbe qui approdato Pietro apostolo, il quale, arrivato dalla Palestina, iniziò la sua opera di evangelizzazione, per poi giungere a Roma dove fondò la Chiesa. Fu allora che Leuca assunse il suo nome completo di "Santa Maria di Leuca". Il passaggio di San Pietro è anche celebrato dalla colonna corinzia del 1694 eretta sul piazzale della Basilica, recentemente ristrutturata. Da Santa Maria di Leuca è talora visibile, in determinate condizioni, una linea di separazione longitudinale, ben distinguibile cromaticamente, dovuta all'incontro fra le correnti provenienti dal Golfo di Taranto e quelle dal Canale d'Otranto.
10 maggio 2013 - S.Maria di Leuca÷Otranto - Km 55 circa Forse un giorno non troppo lontano diventerà una lunga pista ciclabile. Per adesso è una splendida litoranea che attraversa una delle zone protette più lunghe d’Italia, il Parco Naturale “Otranto-Leuca e bosco di Tricase”. Proprio a Tricase faremo la prima sosta, dove poco meno di ventimila persone hanno la fortuna di abitare. La città si affaccia sul Mar Ionio e il suo litorale con acque cristalline è tra i più ambiti durante la stagione estiva. Passeremo poi per Andrano per poi raggiungere Castro, cittadina costiera di origini medievali e dove faremo una sosta per visitare la grotta Zinzolusa, il cui nome deriva dalla presenza, al suo interno, di numerose stalattiti e stalagmiti che ai primi visitatori devono essere sembrati stracci, che in dialetto del Salento sono chiamati "zinzuli". Proseguiremo verso Otranto che raggiungeremo nel pomeriggio, toccando così i territori più orientali d’Italia. In questa città, situata sulla punta estrema dello Stivale, l'influenza ellenica fu tale che tuttora vi si parla un dialetto simile al greco.
11 maggio 2013 - Otranto÷Lecce - Km 48 circa Proseguiremo ancora lungo la costa e passando presso il aghi di Alimini Grande e Piccolo, frutto il primo di erosione del mare e alimentato da sorgenti d’acqua dolce il secondo. Nel primo pomeriggio arriveremo a Lecce, la «Firenze barocca» per il suo ricchissimo patrimonio di monumenti in stile barocco.
12 Maggio 2013 - Lecce La mattinata sarà dedicata alla visita guidata della città, la restante parte della giornata sarà libera per attività individuali. La città di Lecce, capoluogo di provincia, vanta un patrimonio artistico e monumentale di grande prestigio. Ha origini talmente antiche da essere considerate ignote da un punto di vista storico. Le uniche testimonianze giungono, infatti, dalle numerose leggende e racconti mitologici ad esse associati. Con la friabile pietra locale, la cosiddetta pietra leccese, facilmente lavorabile e dai colori caldi, sono state realizzate architetture con finissime decorazioni di una bellezza ed eleganza uniche. Altri splendidi esempi di lavorazione della pietra leccese, frutto dell’abilità dei maestri scalpellini, si sono conservati non solo nelle chiese e nei monumenti principali ma in tutto il centro storico: i balconi e le terrazze delle abitazioni private sono decorate con splendidi ornamenti visibili ancora oggi nella loro quasi totalità.
13 maggio 2013 - Rientro a Pordenone In mattinata il gruppo sarà trasferito all’aeroporto di Brindisi e, con volo via Roma, raggiungerà Venezia. Un pullman trasferirà tutti a Pordenone.
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